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L'Italia s'è desta, il ministro all'attacco

 

Ieri sera in una surreale puntata di 150 abbiamo visto la nipote del duce e il pronipote ballerino di re Sciaboletta avere ampio spazio per lamentarsi. Dimenticano una di essere a carico dei contribuenti e l'altro di avere per prima cosa, al rientro in Italia, chiesto soldi. Ve lo immaginate in Germania un nipote di Hitler avere da ridire per la fine toccata al nonno? Se fosse stata fatta una riflessione seria sul fascismo e la guerra, invece di un frettoloso misto di condanna e auto-assoluzione, oggi il paese sarebbe messo un po' meglio. E forse non avrebbe fascisti al governo.

Ieri è anche esploso alla fine lo sdegno della gente davanti a Montecitorio, per l'ennesimo strappo alla legalità. Slogan di quarant'anni fa ancora attuali. Il ministro dell'attacco (nel senso che aggredisce i giornalisti coi tacchi) La Russa non ha retto allo stress, rientrato in aula si è sfogato senza risparmiare insulti a nessuno. Forse pensava che gli dicessero bravo, grazie. A sinistra la più battagliera è Rosy Bindi, mentre D'Alema con la battuta, che devo fare menarli, ammette tutta la sua impotenza.

Neri Fadigati

Aprile 2011

 

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